Il loro atteggiamento ha destato sospetto fin dal primo istante e per tale motivo, essendo in abiti civili, gli operanti hanno deciso di seguirli per carpire qualche informazione, senza dare nell'occhio. L’empolese era già conosciuto ai militari e, quindi, sono state fatte alcune verifiche per capire che cosa i tre stessero architettando. Dopo un veloce giro in zona, presso un concessionario di autovetture poco distante dal luogo dell’incontro è saltata fuori la fotocopia di una carta d’identità: l’uomo raffigurato sul documento è stato immediatamente riconosciuto come uno dei soggetti visti poco prima. Gli accertamenti in banca dati hanno permesso di capire subito che il documento in questione era falso: le generalità del soggetto esistevano, ma la fotografia “vera” era diversa da quella presente sulla fotocopia. L’uomo avrebbe dovuto ritirare l’auto in giornata e, quindi, visti i presupposti, sarebbe stata messa in atto una grave truffa ai danni della finanziaria: infatti l’intestatario del documento, a sua insaputa, aveva acceso un prestito di circa 20.000 euro le cui rate, naturalmente, non sarebbero mai state pagate.
I carabinieri si sono quindi appostati nei pressi del concessionario, attendendo che C.V., con il suo documento falso, entrasse in possesso del mezzo. Alle successive ore 15, come da copione, sono arrivate due autovetture: da una sono scesi l’empolese e l’acquirente del mezzo, l’altra è rimasta col motore acceso dall’altra parte della strada con all’interno il terzo uomo visto la mattina ed un ragazzo.
Questi ultimi, appena l’autovettura è uscita dal concessionario, sono partiti velocemente ma sono stati subito bloccati dai Carabinieri. A seguire è avvenuto il fermo degli altri due. I quattro hanno subito capito che qualcosa non fosse andato per il verso giusto e non hanno protestato più di tanto, evidentemente consapevoli dei motivi dell’intervento. Sono seguite le perquisizioni: il documento falsificato utilizzato da C.V. per l’acquisto dell’auto è stato trovato, insieme al telefono, nell’auto di G.S.. S.R. invece, alla vista dei militari, ha tentato di occultare un altro documento falso riportante sempre la foto di C.V. ma con i dati di un altro signore di Viareggio. Nelle tasche aveva anche quasi 8.000 euro in contanti avvolti in un foglio di carta. Tra gli effetti personali sono saltate fuori anche le chiavi di una Ford delle quali, inizialmente, ha dichiarato di non sapere nulla. I Carabinieri si sono subito mossi per ricostruire i movimenti dei due campani e hanno individuato il luogo dove avevano soggiornato la notte precedente, constatando che erano arrivati con una Ford Fiesta della quale avevano recuperato anche il numero di targa. L’auto è stato individuata in pochi minuti a Montelupo Fiorentino. La perquisizione del mezzo ha dato altri frutti: sono state rinvenute le fotocopie di un contratto stipulato con un altro concessionario di Empoli e una banconota falsa da 500 euro tra gli oggetti di S.R..
I Carabinieri non si sono meravigliati quando hanno visto che, sul documento presentato, c’era sempre la foto del solito soggetto ma le generalità erano, ancora una volta, diverse. Tra gli oggetti rinvenuti, finalmente, anche il vero documento di C.V. Alla luce di quanto raccolto, C.V., S.R. e G.S. sono stati arrestati per possesso di documenti d’identità, tutti validi per l’espatrio, falsificati. I tre, insieme all’altro ragazzo, sono stati denunciati per truffa in concorso. S.R. risponderà anche del possesso della banconota falsa da 500 euro. L’autovettura invece è stata restituita al concessionario.
Nella mattinata ci sarà il giudizio direttissimo presso il Tribunale di Firenze.
SCANDICCI - Coppia arrestata per atti persecutori nei confronti della mamma del ragazzo.
Nel primo pomeriggio di ieri i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Scandicci hanno tratto in arresto una coppia, 35enne lui e poco più che 20enne la ragazza, residente a Scandicci per atti persecutori nei confronti della mamma dell’uomo.
La vittima è stata bersaglio dei soprusi del figlio fin dal 2014 e, dopo un paio di anni, quando la compagna del ragazzo è andata a vivere con loro, anche da parte della nuora. Le violenze sono iniziate con offese e soprusi psicologici, che poi hanno costituito la costante della convivenza madre-figlio, per poi aumentare di intensità e gravità passando prima a spinte e schiaffi sino ad arrivare, in alcune occasioni, a tentativi di soffocamento.
Ieri sera, oltre alle “solite” angherie verbali, la coppia ha rivolto alla donna vere e proprie minacce di morte tanto che, impaurita e conscia della possibilità che dalle parole potessero passare ai fatti, ha chiesto aiuto ai Carabinieri tramite il 112.
Il tempestivo intervento dei militari ha permesso di sedare immediatamente gli animi della coppia e di ricostruire in maniera puntuale l’evolversi ed il ripetersi nel tempo dei maltrattamenti subiti dalla donna che nel frattempo era stata trasportata all’ospedale per accertamenti.
La coppia è stata dichiarata in arresto ed associata al carcere di Sollicciano, mentre la donna potrà ritornare a casa e dormire sonni sicuramente più tranquilli.
FIRENZE – Deve scontare quasi 5 anni di reclusione. Albanese arrestato in esecuzione di ordine di carcerazione.
La scorsa notte, i Carabinieri della Stazione di Firenze Peretola hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Firenze – Ufficio Esecuzioni Penali, nei confronti di N.D., 46enne pregiudicato albanese, che deve espiare un residuo di pena detentiva di anni 4, mesi 11 e giorni 6 di reclusione, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. La condanna è divenuta definitiva al termine del processo avviato dopo che il predetto era stato arrestato l’11 luglio 2016, a Firenze, poiché trovato in possesso di kg. 3 di “marijuana”, gr. 124 di “cocaina” e gr. 58 di “hashish”.
L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano.
FIRENZE – 28enne somalo arreca disturbo in un negozio di telefonia in via Gioberti. Arrestato perché destinatario di un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare.
Nel pomeriggio di ieri, un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Firenze, dopo una richiesta pervenuta al 112, è stato inviato presso un negozio di telefonia dove una commessa aveva lamentato la presenza fastidiosa di un uomo che, dopo aver fatto uscire tutti i clienti dal negozio, la importunava in lingua inglese con avances insistenti.
I militari, appena giunti sul posto, lo riconoscevano immediatamente come un cittadino somalo già tratto in arresto il 14 febbraio scorso per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, a seguito di un controllo nei pressi del McDonald’s di piazza Stazione dove stava molestando i passanti. In quella circostanza aveva aggredito gli operanti provocando loro lesioni agli arti inferiori e al collo e rifiutando di sottoporsi alle operazioni di identificazione.
I primi accertamenti sull’uomo consentivano di verificare che il 15 febbraio u.s. era stato nuovamente tratto in arresto anche a Siena per aver reagito, anche in quella occasione, ad un controllo delle forze di polizia dopo la richiesta di intervento di una donna che il 28enne aveva tentato di aggredire. A conclusione dell’udienza di convalida dell’arresto, il Giudice del Tribunale di Siena gli aveva applicato la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ma, all’atto della scarcerazione, il somalo non si era mai presentato per adempiere al suo obbligo. Per tale motivo era stata emessa a suo carico un’ordinanza che aggravava la misura cautelare, tramutandola nella custodia in carcere.
Il 28enne somalo veniva, pertanto, dichiarato in stato di arresto ma, prima di essere associato alla Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, è riuscito a collezionare l’ennesima denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, in quanto si è rifiutato con veemenza di sottoporsi alle operazioni di fotosegnalamento.
EMPOLI. Ruba un giubbotto in un negozio di abbigliamento: russo denunciato.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno denunciato in stato di libertà A.A., russo di 47 anni residente nel fiorentino.
Ieri mattina, poco prima dell’ora di pranzo, il proprietario di un negozio di abbigliamento del centro di Empoli ha chiamato il 112 perché un signore si muoveva con fare sospetto tra gli scaffali. Proprio mentre era al telefono con l’operatore della centrale il cittadino russo ha afferrato un giubbotto ed è uscito frettolosamente dal negozio. Il proprietario ha subito gridato per attirare l’attenzione dei passanti e un carabiniere libero dal servizio lo ha immediatamente bloccato all’esterno del negozio.
Per prima cosa è stato restituito il giubbotto al legittimo proprietario e immediatamente dopo, con l’arrivo della pattuglia in servizio, il malvivente è stato accompagnato in caserma. A.A., fino a ieri incensurato, è pertanto stato denunciato per furto aggravato.
24/02/2018 14.25
Carabinieri-Comando provinciale di Firenze
Carabinieri-Comando provinciale di Firenze
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