Firenze è stata teatro di tre rapine in un solo giorno, tutte avvenute con modalità violente e con l’uso di armi da taglio. Le vittime sono state un tassista, un cameriere e un rider, aggrediti da gruppi di malviventi in diverse zone della città.
La prima rapina è avvenuta mercoledì all’alba nel parco delle Cascine, dove un tassista è stato assalito da tre uomini che gli hanno chiesto di fermarsi per una corsa. Il tassista ha capito che si trattava di una trappola e ha cercato di fuggire, ma ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro un lampione. L’aggressione ha scatenato le proteste dei colleghi, che hanno manifestato sotto Palazzo Vecchio chiedendo più sicurezza.
Il secondo episodio si è verificato nel pomeriggio, sempre nel parco delle Cascine. Un cameriere di 50 anni, mentre si recava al lavoro, è stato avvicinato da un uomo che gli ha chiesto una sigaretta. Subito dopo sono arrivati altri due complici, armati di coltello, che gli hanno tagliato lo zaino e gli hanno rubato qualche moneta. Il cameriere, sotto shock, è riuscito a raggiungere il ristorante dove lavora e a dare l’allarme alla polizia.
La terza rapina è avvenuta la sera, in due episodi distinti. Il primo ha coinvolto un rider di 35 anni, di origine pakistana, che era a bordo della tramvia in piazza Dalmazia. Due sconosciuti gli hanno dato dei pugni in faccia, ferendolo a un occhio, e gli hanno portato via la bicicletta e lo zaino. Il secondo ha riguardato un residente di Rifredi di 30 anni, che è stato picchiato e derubato del portafogli da due uomini che gli avevano chiesto l’ora in via dello Steccuto. In entrambi i casi, i rapinatori sono riusciti a scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
La polizia sta indagando su questi episodi, che hanno destato preoccupazione e indignazione tra i cittadini. Si sospetta che possa trattarsi della stessa banda di criminali, che agisce con modalità simili e con un’escalation di violenza. Si invitano i testimoni a fornire eventuali informazioni utili per identificare e arrestare i responsabili.
Fonte: La Repubblica Firenze
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